La zeolitite può essere arricchita artificialmente di potassio e azoto ammoniacale mediante trattamento con soluzioni sintetiche o con prodotti “esauriti” di processi di depurazione di reflui ricchi in ammoniaca (liquami zootecnici, reflui urbani, ecc). La zeolitite distribuita sui terreni agricoli o inserita nei substrati (torba, perlite, lapillo, pomice, ecc.) per coltivazioni fuori suolo, oltre ad aumentare la CSC, la ritenzione idrica, la permeabilità e il grado di aerazione, possiede un potere fertilizzante intrinseco in quanto:
- cede in modo lento e graduale per scambio cationico gli elementi nutritivi (azoto e potassio);
- rilascia apprezzabili quantità di fosforo; consente l’utilizzo di fosfati tricalcici naturali insolubili (apatite, fosforite) favorendone la solubilizzazione in seguito ad un processo di scambio cationico schematicamente rappresentabile come:
NH4-zeolitite + Fosfato tricalcico (insolubile) = Ca-zeolitite + NH4-fosfato (solubile)
La revisione critica della vasta letteratura sull’utilizzo di zeolititi in campo agronomico evidenzia i seguenti importanti vantaggi economici ed ambientali:
- miglioramento quali-quantitativo della produzione
- riduzione dell’utilizzo dei fertilizzanti e dei concimi
- riduzione dell’utilizzo di acqua per l’irrigazione
- riduzione dell’inquinamento del sistema idrologico
Ai fini applicativi è importante ricordare che una volta introdotte nei terreni e substrati le zeolititi ne divengono parte integrante e indistruttibile e sono quindi per sempre nella possibilità di svolgere i loro specifici effetti positivi con conseguenti notevoli risparmi economici.