La nostra vita dipende da come tutti noi trattiamo la terra, l’acqua e l’aria e dall’uso delle risorse che il pianeta ci offre.
Uno dei problemi più pressanti del mondo moderno è costituito dall’inquinamento derivato da tutte le sostanze chimiche rilasciate nell’ambiente, sicuramente nocive a breve e/o a lungo termine, anche perchè si manifesta il fenomeno non solo di accumulo ma anche di interazione tra una sostanza e l’altra. Un altro problema egualmente importante , anche se spesso sottovalutato, è costituito dall’inquinamento derivato dalle scorie nucleari, dovuto in massima parte ad incidenti che hanno rilasciato scorie radioattive in tutto il mondo.
Tralasciando l’inquinamento da sostanze chimiche derivato dai processi industriali di cui tutti conosciamo le conseguenze, vogliamo fare il punto della situazione per quanto riguarda l’inquinamento derivante dall’agricoltura e dall’allevamento, che sono meno noti. L’agricoltura industriale e gli allevamenti intensivi producono anch’essi danni all’ambiente. L’uso di fertilizzanti chimici a base di azoto produce gas serra e insieme a quelli a base di fosforo si depositano in parte inutilizzati nei terreni causando infertilità del suolo ed inquinamento anche di aria ed acqua. Essi infine producono dei vegetali dai valori nutrizionali alterati (meno vitamine, proteine e sali minerali).
L’uso di antiparassitari e di diserbanti di sintesi, oltre a rilasciare residui tossici negli alimenti, nell’acqua e nel suolo, hanno portato alla progressiva gravissima persita di biodiversità. Moltissime specie animali sono scomparse o in via di estinzione (tra questi gli insetti impollinatori, in primo luogo le api) mentre per quanto riguarda le piante nelle terre coltivate, sono scomparse innumerevoli varietà di erbe spontanee, impoverendo sia i foraggi destinati agli animali sia la possibilità di raccolta per uso erboristico. Il rilascio di sostanze chimiche nell’ambiente è responsabile anche di gravi patologie quali tumori,malattie autoimmuni, Parkinson ecc. ma anche sterilità maschile e femminile.
Pratiche agricole non in armonia con la natura hanno portato ad una progressiva, drammatica perdita di humus nei nostri terreni e quindi di fertilità. L’aratura profonda, le monocolture, le rotazioni che non vengono effettuate, le consociazioni errate,il mancato rispetto dei ritmi cosmici, terreni lasciati scoperti tra una coltura e l’altra e quindi in preda all’erosione, la distruzione sistematica delle siepi frangivento, rifugio di uccelli ed altri animali utili, l’abbattimento indiscriminato dei boschi, la potatura selvaggia, la mancata manutenzione delle aree verdi, l’urbanizzazione sfrenata…
Tutto questo sta portando alla progressiva desertificazione ad una drammatica modificazione del paesaggio. Anche gli animali allevati in maniera intensiva producono inquinamento con le loro deiezioni se queste non vengono humificate. Possiamo pensare all’ambiente come ad una catena composta da molteplici anelli: spezzandone anche uno solo si crea uno squilibrio.
Da tutto questo si comprende l’importanza e la urgente necessità di cambiare rotta, diminuendo progressivamente l’uso di sostanze chimiche in favore di quelle sostanze che la natura ci ha sempre generosamente offerto. E’ indispensabile tornare ad una agricoltura biologica che rispetti i processi naturali del suolo e che utilizzi sostanze che non solo non rilasciano residui tossici ma che sono in grado di riportare la fertilità nei nostri terreni. In questo discorso si inserisce l’uso di un ammendante naturale – la zeolite a chabasite – che può vantarsi di possedere tutte queste qualità.
Nei nostri siti web troverete tutte le informazioni utili al riguardo.
Nadia Moroni
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