Molte malattie del nocciolo sono di natura biotica; batteri, funghi, invertebrati e striscianti sono gli infestanti più comuni (Armillaria mellea, Rosellinia necatrix).
Molto frequente è anche il marciume radicale e il sintomo più evidente è il deperimento delle foglie.
Bisogna fare molta attenzione anche ad alcune malattie causate dai batteri. In molti casi essi colpiscono i fiori maschi, che si imbruniscono e si seccano. In questo caso quasi sempre il fiore secco non cade e ciò può provocare l’aumento della malattia, che si diffonde su tutta la pianta (Pseudomonas avellanae, Xanthomonas campestris pv. Corylina).
Inoltre grande importanza va data alla necrosi del nocciolo. Ci accorgiamo di questo problema in primavera, quando sulle foglie troviamo delle macchie rossastre tendenti al bruno di varie forme.
Il nocciolo soffre molto l’asfissia radicale, nei terreni troppo compattati, infatti, può attuarsi un processo degenerativo con l’innesco di necrosi (Cytospora corilicola, Sphaeropsis sp. e Phomopsis sp. Piggotia coryli).
In sostanza ci accorgiamo dell’attuazione della necrosi solo quando le foglie assumono un certo aspetto. In verità questo processo parte dall’ apparato radicale e si sviluppa in modo silente.
Non lasciate mai il terreno intorno al nocciolo troppo asciutto o compattato, specie nei periodi siccitosi.
Lasciare delle nocciole non raccolte a terra significa dare vita alla residenza di molte specie d’insetti e animali ghiotti di questo frutto. L’ attrazione del frutto fa sì che l’insetto residente vada a colpire le nocciole in fase vegetativa quando il bulbo è ancora tenero, quindi facile da perforare.
Ecco l’elenco di alcuni insetti insidiosi:
cocciniglia, popilia japponica, balanino, cimice del nocciolo, rodilegno.
Noi di Zeolite Italia da sempre ribadiamo che l’importanza delle buone pratiche sia alla base dell’agricoltura sostenibile.
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foto concesse da Lorenzo Nunzi